El-Rubayyat e i «ritratti del Fayyum » Author(s): Paola Davoli Source: Aegyptus, Anno 77, No. 1/2 (Gennaio-Dicembre 1997), pp. 61-70 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41217688 . Accessed: 14/06/2014 15:50 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact
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Nuove Missioni archeologiche si sono aggiunte a quella pluride- cennale dell'Università di Pisa a Kom Medinet Madi (Narmouthis): nel 1988 sono ripresi dopo circa mezzo secolo gli scavi a Kom Umm el-Boreigat (Tebtynis) da parte di una Missione congiunta dell'Uni- versità Statale di Milano e dell'Institut Français d'Archéologie Orientale del Cairo. Nel 1993, a circa un secolo di distanza dagli scavi pionieristici di B.P. Grenfell, A.S. Hunt e D.G. Hogarth è iniziata anche l'indagine scientifica di Kom Umm el-Atl (Bakchias) da parte di una Missione congiunta delle Università di Bologna e di Lecce; inoltre un interessante survey anglo-canadese del Fayyum ha preso inizio dai siti di El-Gharaq el-Sultani nel 1994. Oltre alle ricerche sul campo numerosi sono gli studi e le pub- blicazioni di materiali provenienti o strettamente connessi con que- sta regione (1). In particolare desidero soffermarmi su tre volumi dedicati ai così detti ritratti del Fayyum, due dei quali editi in connessione con la mostra che il British Museum ha dedicato ad essi: E. Doxiadis, The Misterious Fayum Portraits. Faces from An- cient Egypt, London 1995; M.L. Bierbrier (ed.), Portraits and Masks. Burial Customs in Roman Egypt, London 1997; Ancient Faces. Mum- my Portraits from Roman Egypt, London 1997 (Catalogo della Mo- stra), (trad, it., Fayum. Misteriosi volti dall'Egitto, Roma 1997). Il quadro storico-geografico del Fayyum che viene tracciato a grandi linee per introdurre l'argomento specifico a cui sono dedicati (1) Per la bibliografia aggiornata fino al 1996 rimando a P. D avoli, L'ar- chologia urbana nel Fayyum di epoca ellenistica e romana, Napoli 1998. This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp 62 PAOLA DAVOI.I i volumi è spesso inesatto e superficiale (2), e denota una sommaria conoscenza dell'area geografica, derivata da ormai superati studi di carattere topografico che si basavano esclusivamente su fonti papira- cee. Lo scopo di questo articolo non è tuttavia quello di analizzare criticamente tali opere, ma solo di prendere in esame una notizia in essi riproposta con singolare quanto errato convincimento, che rischia di rimanere nella letteratura scientifica senza una ragione fondata. Si tratta dell'affermazione che un consistente gruppo di ritratti su tavola proviene con certezza da una necropoli nei pressi di El-Ru- bayyat, un villaggio situato all'interno dell'area agricola del Fayyum, circa 5,5 km a Sud-Est di Tamiya, alla quota di -9 m s.l.m. Il gruppo di ritratti che si ritiene provenire da questa località apparteneva alla collezione che Theodor Graf, un commerciante viennese di antichi- tà (3), mise insieme per mezzo di acquisti sul mercato antiquario egiziano nel 1887. La provenienza dei ritratti non è dunque così sicura, ma è lo stesso Graf a menzionare El-Rubayyat come luogo del rinvenimento, aggiungendo tuttavia che si trattava della necro- poli dell'antica Philadelphia che, come è ora noto, si trova nel de- serto al margine delle coltivazioni a circa 8 km da El-Rubayyat (Fig. 1). In tal modo iniziò a diffondersi l'equivoco della provenienza di questi ritratti, il cui rinvenimento sarebbe avvenuto presso la mo- derna El-Rubayyat ma che in origine appartenevano agli abitanti di Philadelphia. Tra l'altro con lo stesso lotto di ritratti furono vendute a Graf alcune etichette di mummia menzionanti inequivocabilmente Philadelphia. Per questa ragione ancora oggi si afferma talora che El-Rubayyat è la necropoli di Philadelphia, circostanza del tutto inverosimile se si considera la distanza fra le due località e soprattutto la loro posi- (2) Doxiadis, The Misterious cit., pp. 126-128. In M.L. Bilrbrilr (ed.), Portraits and Masks cit., p. Vili e in Ancient Faces cit., p. 22, si continua ad asserire che il lago del Fayyum in epoca greco-romana raggiungeva la quota di 0 m s.l.m. quando è ormai ben noto che vi sono insediamenti databili a questo periodo anche a quote inferiori, come è il caso di Kom Aushim/Karanis (-11 m s.l.m.) e di Qaret el-Rusas (-39 m s.l.m.): cf. da ultimo P. D avoli, Ricerche siili archeologia urbana nel Fayyum di epoca greco-romana, C. Basili:- A. Di Na- tali-: (edd.), « Atti del II Convegno Nazionale di Egittologia e Papirologia », Siracusa 1996, p. 53. (3) W.R. Dawson-E.P. Uphill, Who Was Who in Egyptology, London 1972, pp. 120-121. This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp EL-RUBAYYAT E I «RITRATTI DEL FAYYUM» 63 zione rispetto al deserto: gli abitanti di Philadelphia non avrebbero certamente scelto come necropoli un luogo situato all'interno del- l'area agricola, per natura umida, avendo a disposizione il deserto che anche nell'antichità lambiva ad Est la città. E noto inoltre che le necropoli di Philadelphia si trovano in effetti ad oriente dell'antico insediamento. È dunque evidente che le due località vanno tenute distinte e soprattutto che è errato ascrivere la necropoli di El-Ru- bayyat alla città di Philadelphia. L'attribuzione di questo gruppo di ritratti al sito di El-Rubayyat è ormai entrata nella tradizione degli studi senza essere mai stata posta in dubbio e senza mai essere stata oggetto di una riflessione criti- ca (4). Qualche dubbio in proposito hanno espresso gli autori dei volumi recentemente editi, arrivando tuttavia a conclusioni inesat- te (5). In particolare essi hanno tentato di trovare conferme in do- cumenti d'archivio per avvalorare ulteriormente tale tradizionale provenienza e hanno cercato di localizzare nel territorio una possi- bile necropoli antica nei pressi di El-Rubayyat. Una delle conclusio- ni a cui sono pervenuti non sembra tener conto delle pubblicazioni quasi contemporanee al rinvenimento di quei ritratti che invece, come si avrà modo di dimostrare più avanti, apportano elementi decisivi nella valutazione di questo problema. Secondo S.E.C. Wal- ker: « However, although a little progress has been made with con- textualising portraits said to be from er-Rubayat, it is difficult to follow the traditional scholarly association of the burials at er-Ru- bayat with the settlement at Philadelphia, wich has cemeteries loca- ted much closer to the town; indeed, a very recent survey indicates the presence of a settlement at Mansura, close to er-Rubayat » (6). In altre parole, la tendenza che si avverte in questi nuovi studi è quella di distinguere le due località come due diversi insediamenti (4) K. Parlasca, Repertorio d'arte dell'Egitto Greco-Romano. Ritratti di mummie, 3 voli., Palermo 1969; Roma 1977, 1980; G. Grimm, Die römischen Mumienmasken aus Ägypten, Wiesbaden 1974; L.H. Corcoran, Portrait Mum- mies from Roman Egypt (I -IV Centuries A.D.) with a Catalog of Portrait Mum- mies in Egyptian Museum, Chicago 1995. (5) Doxiadis, i he Mysterious cit., pp. 129-133; S.E.C Walker, Mummy Portraits in Their Roman Context: in Bierbrier (ed.), Portraits and Masks cit., p. 3; M.L. Bierbrier, Fayum Cemeteries and Their Portraits, ibid., pp. 16-17; ¥ ay urn. Misteriosi volti cit., p. 107. (6) Walker, Mummy Portraits cit., p. 3. This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp 64 PAOLA DAVOLI senza nulla in comune e di attribuire i ritratti di mummia a El- Rubayyat anziché a Philadelphia, dimenticando che le tavolette di mummia rivenute nelle sepolture menzionano invece espressamente Philadelphia. Ad un attento esame delle pubblicazioni sul Fayyum edite tra la fine dell'Ottocento e gli inizi di questo secolo si nota che il binomio El-Rubayyat-Philadelphia è costantemente ripetuto ma è anche chia- ramente spiegato come una semplice convenzione toponomastica. Il motivo per cui i due toponimi furono abbinati fin dal 1887, cioè dal momento in cui comparvero sul mercato antiquario i ritratti acquistati poi dal Graf, è di mera praticità: in quel periodo infatti, così come testimoniano M.W.F. Pétrie nel 1890 (7) e successivamente le esplo- razioni di B.P. Grenfell, A.S. Hunt e D.G. Hogarth (8), tutta l'area orientale del Fayyum compresa fra il Bahr Tamiya e l'attuale Bahr Abdalla Wahbi, canale che ricalca quasi esattamente il percorso di uno di epoca ellenistica e su cui si trovano numerosi antichi insedi- menti fra i quali anche Philadelphia, era disabitata poiché desertica. La maggior parte dei siti antichi di quest'area non aveva dunque un nome e per questo il Pétrie attribuì loro un numero progressivo: oggi, in seguito alle ricerche di Grenfell e Hunt possiamo affermare che il Kom nr. 3 del Pétrie (Fig. 2) corrisponde all'antica Philadel- phia (9). Di esso il Pétrie riferiva: « The Kom 3 is a large town of Roman age; to this belongs the cemetery just behind it in the hill, from whence the collection of portraits was brought which was taken to Vienna a few years ago. This is known as Rubaiyat from the name of the nearest village in the Fayyum » (10). (7) M.W.F. Pétrie, lllahun, Kahun and Gitrob, London 1891, pp. 29-32, PL XXX. (8) B.P. Grenfell-D.G. Hogarth, Egypt Exploration Fund. Archaeological Report 1895-96: Cities of the Faiyum, London 1896, pp. 14-19; B.P. Grenfell- A.S. Hunt, Egypt Exploration Fund. Archaeological Report 1898-99, London 1899, pp. 8-15; lia, Egypt Exploration Fund. Archaelogical Report 1900-1901: Excavations in the Fayûm, London 1901, pp. 4-7; lia, Egypt Exploration Fund. Archaeological Report 1901-1902: Excavations in the Faywn and at El Hibeh, London 1902, pp. 2-5; B.P. Grenfell-A.S. Hunt-D.G. Hogarth, Fayum Towns and Their Papyri, London 1900. (9) Per la storia degli scavi e delle scoperte a Philadelphia rimando al capitolo IV in D avoll L 'archeologia urbana cit. (10) Pétrie, lllahun, Kahun and Gurob cit., p. 31 § 60, PL XXX. This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp EL-RUBAYYAT E I «RITRATTI DEL FAYYUM» 65 L'affermazione del Pétrie toglie a mio parere ogni dubbio sull'e- quivoco che collega il moderno villaggio di El-Rubayyat alla necro- poli di Philadelphia: il toponimo moderno è stato con ogni evidenza utilizzato per designare l'antico insediamento e la sua necropoli, poiché non esisteva un altro centro abitato più vicino o un toponimo tradizionale attribuito al kom. Anche Grenfell e Hunt confermano questo uso nella carta geografica del Fayyum edita in Fayûm Towns (11), in cui presso le rovine di Philadelphia viene anche riportato il nome di Rubayyat (Fig. 3). Lo stesso Th. Graf pubblicò nel 1889 (12) una cartina del Fayyum disegnata dallo Stadler in cui si trova l'indicazione « Nekrop. Fundort der Grafschen Bilder » riferita ad un'area di necropoli ad Est delle rovine di un'antica città situata ove oggi sappiamo essere Philadelphia, mentre « Rubayyat » è stata posizionata correttamente vicino a Roda e al Bahr Tamiya, cioè diversi chilometri verso occidente (Fig. 4). Il sito di Philadelphia, proprio perché privo di un toponimo moderno tradizionale, fu chiamato nel corso del tempo anche in altri modi generici: Kom Darb Gerza (il « Kom della strada di Gerza »), per la sua posizione su una strada che collega il Fayyum con la valle del Nilo, e Kom el-Kharaba el-Kebir (« il grande kom delle rovine ») per le sue grandi dimensioni che contrastano con quelle di un altro kom anch'esso privo di nome e situato nelle immediate vicinanze (Kom el-Kharaba el-Sahir). E noto che il sito fu oggetto, come molti altri, della attività dei sebbakhin almeno fino alla fine degli anni '20. Il rinvenimento dei ritratti di mummia av- venne probabilmente in concomitanza con una prima fase di spolia- zione dell'area testimoniata anche da F. Zucker nel 1908 (13). Vale la pena inoltre di ricordare che non sono noti altri oggetti antichi oltre i ritratti di mummia provenienti da El-Rubayyat o dalle sue immediate vicinanze. Durante una delle mie prospczioni effet- tuate nella regione fra il 1993 e il 1997, il cui scopo era di racco- gliere dati per uno studio sull'archeologia di epoca ellenistica e romana del Fayyum (14), ho potuto accertare che a El-Rubayyat (11) Grenfell-Hunt-Hogarth, Fayûm Towns cit., PL XVIII. (12) Th. Graf, Antike Porträts aus hellenistischer Zeit, Berlin 1889. (13) F. Zucker, Archäologischer Anzeiger: Ägypten, « JDAI » XXIV (1909), coll. 178, 180. (14) Cfr. nota 1. This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp 66 PAOLA DAVOLI non vi è traccia di resti antichi, come testimoniano anche gli abitanti del posto; gli unici siti nella zona che conservano il ricordo e deboli tracce di necropoli o di insediamenti antichi sono l'attuale cimitero di Furqus e Kom el-Mansura, situati rispettivamente 1 km ad Ovest e 1,5 km ad Est di El-Rubayyat, fino ad ora sconosciuti alla lettera- tura scientifica e mai scavati. Anche l'Ispettorato del Supreme Coun- cil of Antiquities di Medinet el-Fayyum (15) non è al corrente del- l'esistenza di un'area archeologica e El-Rubayyat, né le carte geografiche del Survey of Egypt segnalano la presenza di antichi- tà (16). Nel cimitero islamico di Furqus, che è situato su una vasta gczira di sabbia e roccia, vi sono i resti di poche e semplici sepolture a fossa con copertura a doppio spiovente in mattoni crudi, attribui- bili probabilmente al periodo romano. Kom el-Mansura è attualmen- te un'area piatta di sabbia, di ridotte dimensioni, situata presso un laghetto, sulla cui superficie vi sono pochi cocci di ceramica in cattivo stato di conservazione. Il motivo che lega le località di Philadelphia e di El-Rubayyat mi sembra perciò molto chiaro e semplice. A mio parere, dunque, non vi è motivo di continuare ad avere dubbi sulla provenienza dei ritratti di mummia: essi furono certamente rinvenuti nella necropoli di Philadel- phia situata ad oriente delle rovine della città e non presso il moderno villaggio di El-Rubayyat. Quest'ultimo toponimo fu soltanto utilizzato come un prestito a causa della necessità di localizzare genericamente il luogo di tale necropoli altrimenti privo di un nome. D'ora in poi serebbe perciò opportuno eliminare El-Rubayyat dall'elenco dei siti da cui provengono i ritratti di mummia e sosti- tuirlo con Philadelphia. Bologna Paola D avoli (15) Desidero ringraziare in modo particolare Ali el-Bazidi, direttore del- l'Ispettorato di Medinet el-Fayyum, e l'ispettore Ahmed Abd el-Aal Mohammed per le ricerche d'archivio da essi svolte su questi siti e per la collaborazione entusiastica che mi hanno sempre prestato. Senza il loro aiuto gran parte delle mie ricerche sul Fayyum non sarebbe stata possibile. (16) Le carte geografiche del Fayyum più dettagliate e con maggiori infor- mazioni di interesse archeologico sono a mia conoscenza quelle in scala 1:100.000 edite nel 1925 e riedite nel 1926, attualmente non più in commercio. This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp SS PH üb This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp Fig. 2 - Schizzo topografico di M.W.R Pétrie (ïllahun, Kahun and Gurob cit., PL XXX). This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp I- I I- I > X s I' Ut cö bß O Fig. 4 - Cartina dello Stadler (Graf, Antike Porträts cit.). This content downloaded from 195.34.79.49 on Sat, 14 Jun 2014 15:50:10 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp Article Contents p. [61] p. 62 p. 63 p. 64 p. 65 p. 66 p. [67] p. [68] p. [69] p. [70] Issue Table of Contents Aegyptus, Anno 77, No. 1/2 (Gennaio-Dicembre 1997), pp. 1-159 Front Matter Psalmus 148,7-8 [pp. 3-6] Una petizione per violazione di un contratto di tirocinio: P. Kell. G. 19. a [pp. 7-26] ΣΥΝΙΣΤΩΡ - ΣΥΝΙΣΤΟΡΕΩ: Osservazioni su « complice » ed « essere complice » [pp. 27-42] ΑΝΕΚΛΟΓΙΣΤΟΣ - ΑΝΕΠΙΤΡΟΠΕΥΤΟΣ [pp. 43-52] Myos Hormos nel « Periplus Maris Erythraei » [pp. 53-59] El-Rubayyat e i « ritratti del Fayyum » [pp. 61-70] On the Offering of Honey in the Graeco-Roman Temples [pp. 71-83] L'ufficio dello στϱατηγός dell'Oxyrhynchites nel I e II sec. d.C. [pp. 85-100] Alia tempora, alii libri: Notizie ed elenchi di libri cristiani su papiro [pp. 101-124] MS. B.L.Or. 6205: P. Lond. IV 1494 Revisited [pp. 125-135] RECENSIONI Review: untitled [pp. 137-139] Review: untitled [pp. 139-142] Review: untitled [pp. 143-144] Review: untitled [pp. 144-147] Review: untitled [pp. 147-149] Review: untitled [pp. 149-153] Review: untitled [pp. 153-155] LIBRI RICEVUTI [pp. 157-159] Back Matter