La_chitarra_nel_CML-Maurizio_Mangia.pdf
Description
1LA CHITARRA NEL CML Tesi Finale Abilitazione Ritmica Relatore prof. Elena Enrico A cura di MAURIZIO MANGIA Roma 20 maggio 2006 © M u s i c a l G a r d e n - C M L 2 Questo mio lavoro ha come obiettivo quello di mettere in evidenza gli aspetti del percorso didattico di Ritmica che, in modo diretto o indiretto, siano riconducibili alla specificità dell’idioma chitarristico. La maggior parte degli esempi riguardano “mano corde” in quando “mano tasti” della chitarra affronta grosso modo le stesse problematiche del violino. Mi limiterò a prendere in esame il solo primo anno di Ritmica (Ritmica1) poiché fondamentale di tutto il percorso e basilare per l’avvio e la preparazione alla pratica strumentale. Per agevolare un’esposizione chiara ed immediata dell’argomento propongo uno schema riassuntivo che utilizzerò come una sorta di mappa orientativa. Per l’analisi dei punti: Ritmi, Repertorio, Scale-Arpeggi seguirò l’ordine dei brani del libro “Volume 1” di chitarra; per il resto, Postura e Motorio, seguirò l’ordine dello schema proposto qui di seguito. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 3 RITMI Le variazioni su “Bella Stella” sono comuni a tutti i repertori strumentali e naturalmente si realizzano attraverso la voce ed i movimenti del corpo. Alcune capacità ritmiche si sviluppano prima delle capacità melodiche. Nelle prime imitazioni del canto i bambini riescono ad emulare prima il ritmo, poi la melodia. Le prime reazioni alla musica sono di tipo motorio; il bambino vive la musica attraverso il corpo ed a questo è collegato il movimento che con il ritmo ha in comune la dimensione temporale. L’elenco delle variazioni sulla chitarra ha le seguenti corrispondenze nella Ritmica: “Il pilota” compare in due variazioni perché le contiene entrambe. Nella sezione A è presente la prima variazione e nella sezione B la seconda variazione. Particolarmente indicato per la chitarra si dimostra il Singhiozzo nella variazione B in quanto lo si farà coincidere con la preparazione del dito (mano corde) sulla corda. L’esempio musicale che segue è tratto dal libro “Il Bambino e la Chitarra” di Elio Galvagno. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 4 La variazione C può essere sostenuta da “giù vado su, torno giù” riferendoci al movimento dell’indice rispetto alla linea del piano armonico della chitarra. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 5 REPERTORIO Il repertorio delle variazioni per chitarra, al momento, non prevede la variazione in duine, che nella ritmica si realizza con il testo “Camminando passeggiando”. Almeno in tre brani troviamo specifiche anticipazioni inerenti la motricità fine. I SOLDATINI. Nella versione a terra, gambe unite distese avanti si mimano con le dita tre personaggi: L’omino, l’ometto e l’omone che marciano sulle gambe. Ad ogni personaggio viene accostata la melodia eseguita su ottave differenti, mentre l’accompagnamento rimane costantemente nello stesso ambito melodico. Le dita coinvolte nel movimento sono: indice-medio nell’omino, indice-anulare nell’ometto, indice-mignolo nell’omone così come riportato nelle seguenti foto. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 6 L’omino corrisponde alla diteggiatura esatta impiegata per mano corde mentre con l’ometto compare l’anulare che proprio in questo brano viene utilizzato per la prima volta. L’omone, almeno per quel che riguarda mano corde non ha una corrispondenza diretta di utilizzo in quanto il mignolo nella tecnica chitarristico non viene utilizzato (2). Con la seguente immagine si mette in evidenza l’analogia dei movimenti dell’omino in relazione al movimento nell’esecuzione strumentale FRA MARTINO. Nella versione dove la parte finale del testo viene sostituito con “giù su giù”, per far capire la direzione dell’arco ai violinisti, e “qua la qua” per i violoncellisti, si può utilizzare in riferimento al medio. In quel punto in effetti la diteggiatura della mano corde, sulla chitarra, è © M u s i c a l G a r d e n - C M L 7 Si può fare riferimento al grafico (pag. 4) della variazione C con la sola differenza che occorre iniziare con il medio. L’OMETTO. In questo brano l’elemento importante è la rotazione della palla tra le dita di una mano. Questo movimento implica una coordinazione, soprattutto, tra indice e pollice. Le direzioni dei movimenti in senso orario riproducono l’esatto movimento rotatorio con pollice in opposizione alle altre dita. Movimento mano corde © M u s i c a l G a r d e n - C M L 8 Segue la riproduzione delle prime misure del brano nella versione per chitarra. L’importanza di quest’esercizio si dimostra nel brano che segue immediatamente dopo (I Soldatini) dove, oltre ai punti già affrontati, è presente per la prima volta l’esecuzione di due suoni simultanei ottenuti sia con pollice-indice che con pollice-medio. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 9 SCALE-ARPEGGI La prima scala che si affronta sullo strumento è quella di Sol maggiore. Dopo aver assimilato le variazioni si farà vedere al bambino come mettere in ordine, i suoni che abbiamo fin qui utilizzato. La successione che tratteremo andrà dalla tonica alla dominante eseguita con il ritmo di “Quando la bambina”. Dopo si potrà eseguire con le semiminime Più avanti si riprenderà il ritmo di “Quando la Bambina” completandola fino ad una ottava. Come in precedenza si passerà all’esecuzione in semiminime. Si aggiungeranno poi altre note al di sotto della tonica fino alla dominante poiché sono le note che prepareranno all’esecuzione di Rigaudon. La scala successiva sarà quella di Re maggiore con estensione di una ottava, senza passare dal ritmo di “Quando la bambina”, ma direttamente in semiminime. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 10 Chiude il primo volume la scala di La maggiore, sempre con estensione di un’ottava. Gli arpeggi al momento non sono presenti nel primo volume , ma ciò non toglie che si possano inserire. POSTURA Da subito nella Ritmica si da importanza alla corretta postura, mediante esercizi che mirano ad un uso sempre più consapevole del proprio corpo e dello spazio. Una postura consapevole passa necessariamente attraverso la conquista graduale dell’equilibrio del corpo anche in situazioni dinamiche. Così si dovrà far emergere un’abilità atta non solo a ripristinare il baricentro ma anche a possederne la consapevolezza (propriacezione). La postura della chitarra, come quella del violino, è asimmetrica. In entrambe c’è uno spostamento del peso verso la mano tasti che deve essere compensato. Nella Ritmica il violino è strumento polo sul quale si innestano altre tipologie posturali. Nel caso della chitarra vista la particolare similitudine, accade che gli esercizi concepiti per il violino, risultano sostanzialmente efficaci anche ai nostri scopi. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 11 MOTORIO Se vogliamo ritagliare una specificità, una peculiarità nella Ritmica suzukiana, rispetto ad altre validissime metodologie tradizionali, allora l’aspetto motorio mirato, sicuramente ne assume il lato più rilevante. E’ proprio in quest’ambito che i bambini, utilizzando elementi ritmici e melodici già interiorizzati, sviluppano la capacità motoria fine specifica per lo studio dello strumento . Scendendo di più nell’aspetto proprio oggetto di questa tesi, seguiamo l’ordine proposto nello schema iniziale. MOTRICITA’ FINE Rinforzo. Ottimo esercizio a tale scopo è quello eseguito sulla melodia di “Bella stella Var. Camminando passeggiando” utilizzando una piccola palla di gomma piuma. Il bambino pizzicherà con tutte le dita la pallina cantando tutta la canzone. Interessante per la chitarra è la forza che si esercita in una posizione di contrapposizione tra dita singole e pollice. Soprattutto per la mano tasti che dovrà assumere una posizione tale da consentire una pressione esattamente sulla punta delle dita con falangetta perpendicolare al piano delle corde. Di seguito l’esercizio e la posizione sulla chitarra. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 12 Un altro esercizio utile a tale scopo viene eseguito con le nacchere utilizzando sempre la canzone “Camminando”. A turno tutte le dita saranno coinvolte. In piedi o seduti si può utilizzare un altro esercizio che coinvolge le singole dita. Si sta seduti a terra con gambe distese in avanti, una musichetta strumentale adeguata accompagna l’azione, si portano le mani sulle gambe e iniziando con l’indice La stessa azione per le altre dita Due-tiro, Tre-tiro, Quattro-tiro, e termina con scappa scappa… gesto che riporta al punto di partenza le mani accompagnato da un glissato sulla tastiera. Rilassamento. Fra i tanti esercizi proposti nella Ritmica sul rilassamento poniamo l’attenzione in particolare su un esercizio con l’archetto. L’obiettivo che si vuol raggiungere sarà una costante che seguirà per molti anni la pratica strumentale. Si tratta di dare inizio alla capacità di scaricare il © M u s i c a l G a r d e n - C M L 13 peso del corpo in modo da ridurre al minimo gli sforzi muscolari. La descrizione dell’esercizio è la seguente: Il genitore tiene l’arco ed il bambino si appende con l’ultima falange. La melodia è sempre quella di “Camminando Passeggiando”. Lento lento vado Su (Il bambino si deve agganciare rimanendo rilassato). Mollo mollo vado giù (Quando scende il bambino deve rimanere rilassato assecondando il movimento dell’arco). Ora vediamo quando si dovrà richiamare alla memoria del bambino questo esercizio. L’archetto rappresenta le corde della chitarra sulle quali ci si appende Si parte da questa estremizzazione per poi trovare il giusto equilibrio tra tensione muscolare e scaricamento del peso. Tensione. Un esercizio particolarmente indicato per la chitarra è la canzone del “Millepiedi”. Qui vediamo la contrapposizione dita-pollice e la regolazione della tensione. Anche in questo caso è presente l’arco e su di esso occorre far scorrere le dita tenendolo con una mano sola. E’ opportuna una fase preparatoria che consiste nel tenere l’arco tra le dita stringendo e mollando con brevi intervalli. Così l’arco da una posizione di partenza di questo tipo © M u s i c a l G a r d e n - C M L 14 Con piccoli i brevi scatti, si troverà nella seguente posizione, aiutato dalla forza di gravità: Mentre nell’esercizio vero e proprio il bambino dovrà tenere l’arco dritto, e per farlo sarà necessaria una buona distribuzione della tensione soprattutto indice e mignolo per ottenere una buona stabilità dell’arco. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 15 L’aggancio diretto con lo strumento è il bilanciamento, con la giusta tensione, dell’indice ed il mignolo (1-4) mano tasti. In effetti non poche difficoltà si incontrano quando toccherà al bambino insegnare a tenere (1-4) sulla stessa linea (corda). L’esercizio con il legnone prevede l’applicazione della tensione su un dito alla volta. E’ un ottimo esercizio per sviluppare un’abilità nel saper distribuire la tensione a livello della motricità fine proprio attraverso le due fasi stringo e mollo. Si inizia stando dritti con il legnone posizionato a terra davanti ai piedi. Vado giù - (si afferra il legnone con solo pollice-indice) Torno su - (si torna in posizione di partenza con il legnone all’altezza del mento) Stringo - (si stringe con tutte le dita) Mollo - (si mollano tutte le dita tranne l’indice ed il pollice). Poi si passa al dito successivo e così via, tutto questo, sempre accompagnato dalla melodia di “Camminando”. Naturalmente si può fare anche variandone la presa. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 16 Dando risalto così ad una più forte analogia con la posizione sullo strumento Separazione ed Autonomia delle parti --Dita-- Vale la pena segnalare in questo paragrafo degli esercizi che possono avere un carattere più generale ma comunque rimangono fermi ad un criterio di scelta oggetto della tesi. “Se battiamo i bugni chiusi” è un evoluzione dei movimenti dal più semplice al più complesso. La melodia è tratta dalla prima frase di “Perpetuan Motion” che viene ripetuta ad ogni variazione di movimenti. Il movimento che per il momento ci interessa, tra l’altro anche quello più complesso, è quello che riguarda appunto le dita. Se battiamo i pugni chiusi chissà cosa ne uscirà – Semifrase Vermicelli vermicelli vermicelli a volontà – Semifrase Si tengono i pugni chiusi e si muovono le dita uno alla volta bloccando con il pollice i movimenti involontari delle altre dita. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 17 E’ opportune per facilitare il tutto concentrare il movimento su un solo dito e successivamente provarlo su tutte le dita di seguito. Questo esercizio richiama quello a pag. 11 seduti a terra, in quel caso le dita non coinvolte venivano bloccate dalle gambe rendendo l’esercizio più agevole. Con le nacchere si accompagna ritmicamente un semplice giro di flamenco, prima con tutte le dita poi con le dita singolarmente. Un ottimo esercizio per mano corde si effettua con delle trottoline. Esso è molto utile per lo sviluppo delle capacità d’autonomia nel movimento tra pollice e le altre dita e si effettua facendo girare in senso orario delle piccole trottole (una volta era più facile procurarsele bastava smontare una sveglia rotta). Il movimento che ne scaturisce è simile a quello che ci serve per l’articolazione di pollice-indice soprattutto sui suoni simultanei. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 18 Successivamente lo si proporrà anche con le altre dita. --Polso-- Un esercizio che si può ricondurre alla posizione della mano corde è il seguente: seduti gambe unite stese, si fa rotolare l’arco in avanti con le sole dita, quando si arriva in fondo si girano i polsi come sulla moto e si torna indietro. E’ utile un raffronto tra l’esercizio e la posizione sullo strumento. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 19 Per ottenere una corretta posizione della mano sullo strumento occorre saper rilassare il complesso braccio-avambraccio-mano, così come viene anticipato nell’esercizio. --Avambraccio-- Il movimento più importante per le nostre finalità è quello laterale. Tale movimento lo troviamo nell’esercizio con il legnone, ancora sulla melodia “camminando passeggiando”. Le sequenze sono: Tale movimento avverrà senza modificare la posizione della mano. Sviluppo Apertura. Esercizio con i legnetti dal seguente svolgimento. Bambino di schiena al genitore il quale mette i legnetti tra le dita con la melodia di “camminando passeggiando”. Alza in alto la manina (il bimbo collocatosi davanti al genitore alza lentamente un braccio) © M u s i c a l G a r d e n - C M L 20 Metto metto lascio lì (il genitore inserisce tra le dita della mano del bimbo i due legnetti) Scendo lento la manina (il bimbo abbassa lentamente il braccio facendo attenzione a non far cadere i legnetti) Prendo tutto e do a papà (prende i legnetti e li restituisce al genitore per rifare il gioco con l’altro mano) Un’ altro esercizio è sull’apertura tra indice ed il resto della dita. In pratica l’indice resta fermo inchiodato su un punto mentre le altre dita si allargano. A terra, seduti con gambe aperte stese avanti con legnone in piedi e indice sopra fermo. Una volta si va scivolando le dita senza mai perdere il contatto con il legnone e un’altra volta si procede per salto con l’indice fermo. Il riferimento sullo strumento è chiaro, quando avremo le note sulla stessa corda il movimento sarà scivolato, quando sarà su corde diverse allora sarà di salto. MOTRICITA’ GENERALE Separazione Parti. Voglio segnalare un solo esercizio in questo paragrafo, vista la genericità dell’argomento e la difficoltà di ritagliare una © M u s i c a l G a r d e n - C M L 21 specificità strumentale. Questo caso riguarda l’intero braccio con separazione tra movimento del polso e movimento delle dita che interessa molto da vicino la mano corde. Sulla chitarra avremo bisogno, soprattutto, del solo movimento delle dita con la mano ferma, l’esercizio inizia con il movimento dell’intero braccio, poi il movimento del polso ed infine delle sole dita usando l’archetto con una matita. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 22 La motricità generale è un argomento che tocca naturalmente tutti gli strumenti quindi esula dal tema di questa tesi. Queste pagine cercano di mettere il luce, come già evidenziato all’inizio quegli aspetti che si rivolgono al “sistema operativo” chitarristico, senza avere la pretesa di essere esaustivi. Sicuramente c’è l’intenzione di rivolgersi agli insegnanti di Ritmica offrendo loro una più ampia lettura su alcuni esercizi, trovandovi in essi ragioni e motivazioni più articolate. NOTE 1) Nel caso risultasse difficoltoso si proporrà una versione con il mignolo disteso… ai bimbi si dirà che è il braccio dell’ometto. 2) Viene utilizzato in casi eccezionali, come rasguadi e per realizzare alcuni colori nell’esecuzione di accordi su cinque corde. © M u s i c a l G a r d e n - C M L 23 BIBLIOGRAFIA Elio Galvagno, Il Bambino e la Chitarra - Suzuki Italia Viola Stefano, Il peso della tecnica o… La tecnica del peso saggio su “Il Fronimo” n. 133 gennaio 2006 – Ed. Il Dialogo Suzuki Guitar School Volume 1 © M u s i c a l G a r d e n - C M L 24 INDICE • RITMI pag. 03 • REPERTORIO pag. 05 Soldatini pag. 05 Fra Martino pag. 06 L’Ometto pag. 07 • SCALE – ARPEGGI pag. 09 • POSTURA pag. 10 • MOTORIO pag. 11 MOTRICITA’ FINE pag. 11 Rinforzo pag. 11 Rilassamento pag. 12 Tensione pag. 13 Separazione delle parti pag. 16 Dita pag. 16 Polso pag. 18 Avambraccio pag. 19 Sviluppo Apertura pag. 19 MOTRICITA’ GENERALE pag. 20 Separazione Parti pag. 20 Note pag. 22 Bibliografia pag. 23 © M u s i c a l G a r d e n - C M L
Comments
Copyright © 2024 UPDOCS Inc.