Due milioni e mezzo di euro cofinanziati dalla Regione sono a disposizione del Cutgana, centro studi dell'Università di Catania per la gestione dello Sportello unico per le aree di crisi ambientale. Catering, convegni e un fiume di consulenze. Nomi, cognomi e importi del cosiddetto “Piano A”. Un fiume di soldi e di consulenze. Maria Carmela Failla, direttore del Cutgana, Centro universitario per la tutela e gestione degli ambienti naturali dell'Università etnea, lo chiama semplicemente “Piano A”, e ha chiesto al rettore Recca di approvarlo. Si tratta di una serie di tabelle e colonne -delle quali LivesiciliaCatania è venuta in possesso, insieme ad altra corposa documentazione- che spiegano come dovrebbero essere spesi 2,5milioni di euro cofinanziati dalla Regione e dall'Università di Catania per la “Convenzione sportello unico per le aree ad elevato rischio di crisi ambientale” “Per lo svolgimento delle attività previste -spiega la Failla nel documento datato 7 novembre 2012- conformemente alle vigenti disposizioni d'Ateneo, il Cutgana provvederà ad utilizzare, al di fuori dell'orario di servizio, il personale in forza alla propria struttura, nonché personale di altre strutture d'Ateneo”. I bonifici. Il 24 ottobre 2012 Angelo Messina, presidente della Fondazione Cutgana, ha chiesto al direttore generale dell'Università di Catania il rilascio del documento contabile “per complessivi980mila euro”. Poco tempo prima l'assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva un bonifico da 1.185.000 euro. A monte di questo grande investimento c'è la convenzione siglata tra il rettore di Catania Antonino Recca e il dirigente regionale dell'Ufficio speciale per le aree ad alto rischio ambientaleAntonino Cuspidici che, contatto da LivesiciliaCatania, conferma che il progetto sta entrando a pieno regime: “E' uno studio rivoluzionario che stiamo portanto avanti da tempo, i fondi risalgono al 1995 e non erano mai stati utilizzati. Tutte le procedure sono in avanzato stato". Quattro pagine di tabelle con importi, nomi e cognomi, sono state inviate alla direzione generale dell'Università e illustrano le attività che dovrebbero essere svolte dallo Sportello Unico per le aree di crisi ambientale del Piano generale Priolo: ecco il Piano "A". I corsi “finalizzati alla formazione continua e all'aggiornamento continuo di chi è già inserito nel mondo del lavoro”, costano 160mila euro, dei quali 80mila euro sono destinati ai “docenti”,pagati 80 euro l'ora, 60mila euro ai “tutor”, pagati 30 euro l'ora. A questi si aggiungono i 20mila euro degli “ausili didattici” e un fiume di consulenze pagate a docenti dell'Università e del Cutgana come prestazione “fuori dall'orario di servizio, Corposo lo stanziamento per il master biennale di primo livello per “Esperto per l'educazione la divulgazione e la comunicazione ambientale http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/01/per-due-volte-sindaco-di-comuni-sciolti.html